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Contribuiți la feedbackSono di Brescia, una provincia che certo può vantare tre eccellenze culinarie: lo spiedo con uccelli, lomboli di coppa, lardo e tanta salvia, il manzo all'olio di Rovato e il cuz di Corteno (pecora a pezzi stufata in calderone solo col suo grasso e sale; vi assicuro è meravigliosa e pure leggera). Però oltre questo non si va, tutti gli altri piatti, minestre, lessi, stufati, lumache, funghi etc. li condividiamo con mezza Europa. Il punto dolente, anzi dolentissimo, sono i dolci: ce ne sono solo due: il bossolà e il chisöl. Tristemente identici in città, pianura e montagna: ciambelloni, spesso indigesti, di farina, uova e burro col buco in mezzo, rallegrati talora da qualche raro grano d'uva passa e un po’ di zucchero sopra. Da spararsi… Figuratevi quando nell'agosto del 1973, fresco di maturità classica, feci il mio primo soggiorno alla Masseria Tagliente (ora S. Giovanni Battista) in quel di Montalbano, a due passi da Pezze. Luci, odori, profumi e sapori, fino allora intuiti solo attraverso la letteratura, mi entrarono nel cervello: il negozio e le mozzarelle sublimi di Oronzo Crovace a Speziale, i portici e i pomodori Regina del mercato vecchio a Fasano (i migliori del mondo), il pecorino misto del mercato di Ostuni, i fornelli fumanti di Pezze con gli gnummaredd’, i gamberetti del porto di Savelletri, le cozze a chili dell’Ittimar, i ricci pescati col rampino nel mare di Tavernese, il lacerto sempre saporito di tante macellerie, la ricotta della Signorella e il vino della cantina sociale di Cisternino. Ci tornai nel 1977 appena laureato e poi, avviato il mestiere, ininterrottamente dal 1986 al 2003 prima con la moglie, poi con bambini, genitori, zii ed amici; sempre in quel di Fasano e negli ultimi anni alla Minerva di Pozzo Guacito. Non parlo per brevità, e soprattutto per non addolorarmi nella memoria, ormai sono vecchio, e i vecchi hanno il pianto facile – delle altre meraviglie quotidiane di questi luoghi che per me rimangono, con Parigi, una seconda patria. Voglio solo ricordare che ogni estate, e più volte, si andava da Amati, lì, appena entrati in paese da Montalbano sulla sinistra, a prender le paste, da consumare la sera o da portare Brescia per stupire e far felici amici e conoscenti. Oh, quelle di finissima pasta reale, sfumate di rosa o verdolino col chiodo di garofano infilato sopra… Lunga vita alla Pasticceria Amati! Andrea Breda
Pezze di Greco è un paesetto che non sa di niente ma che vale la pena raggiungere per andare al bar pasticceria Amati. Amati è un luogo da non perdere se volete provare dolci fantastici a prezzi onestissimi. Se entrate e non vedete nulla di interessante non disperatevi e chiedete al proprietario che riapparira' dal laboratorio con qualcosa di buonissimo. Consiglio di passare la domenica mattina, quando vengono preparate squisite paste giganti. E se volete fare un presente gradito, le torte sono eccezionali. Eccellente rapporto qualità prezzo. Da non perdere se amate dolcezze fatte a regola d'arte.
Il meglio della pasticceria che puoi trovare in zona. Servizio bar molto buono. Attività nella quale puoi trovare anche articoli da regalo.
Nonostante le apparenze...locale un po datato...è buono tutto..dal caffè..ai dolci ...al gelato
Ottima pasticceria e ottimo bar con prodotti di qualità.